Steve McCurry
“Se sai aspettare le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto“.
Steve McCurry è uno dei fotografi più influenti del mondo. La sua vita e le sue immagini sono un reportage crudo dei conflitti sia interiori che esteriori.
Quando ancora si usava la pellicola McCurry ha attraversato il mondo portando sulla pelle le bruciature delle guerre in paesi come Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo.
La sofferenza negli occhi di chi guardava nell’obiettivo e di chi teneva invece lo sguardo basso, quasi a vergognarsi di essere ancora vivo in mezzo alle macerie.
“La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l’anima più genuina, in cui l’esperienza s’imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell’essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità”.
La Ragazza Afgana
McCurry sale alla ribalta per una delle foto più emblematiche del XX Secolo. La Ragazza afgana, è stato scattato in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. L’immagine è stata nominata come “la fotografia più riconosciuta” nella storia della rivista National Geographic; il suo volto è diventato famoso ed è ora ricordato come “la foto di copertina di giugno 1985”.
Al ritorno a NewYork per sviluppare le pellicole Steve sottopose gli scatti al Director del National Geographic il quale scelse questa foto come seconda scelta. Fu grazie al direttore della rivista di quel tempo, Bill Garrett, che invece ne fu entusiasta. Garrett scorse negli occhi verdi della bambina tutta la tristezza e la sofferenza che si può avvertire nell’ animo umano.
Nel 2001 McCurry decide di ritrovare quella ragazza alla quale, forse, deve tutto il suo successo. Ma l’Afganistan non certamente uno dei paesi più accoglienti verso gli occidentali, tra l’altro gli attentati dell’ 11 Settembre non rendono le cose più semplici.
Tuttavia McCurry e il suo team nel 2002 ritrovarono la donna che ora ha anche un nome, Sharbat Gula.
“La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa”
La Ragazza Afgana non è stata solo una fotografia, è diventata una vera icona che ha smosso le coscienze al punta di stimolare l’istituzione dell’ Afghan Children’s Fund, un ente che si occupa di garantire ai bambini afgani il diritto di andare a scuola e di ricevere un’istruzione.
In fondo lo scopo di un fotografo è proprio quello di riuscire a smuovere le coscienze, di riuscire a creare un ponte tra l’immaginario e il reale.
McCurry lo ha fatto.
La regola dei Terzi
Steve Mccurry è uno principali utilizzatori della Regola dei Terzi. Una tecnica con la quale l’immagine viene sezionata in nove riquadri. Sui punti di intersezione vengono posizionati i punti di interesse e lungo le linee gli elementi importanti. Questa, e tante altre, sono le tecniche che vengono insegnate nei nostri Corsi di Fotografia.
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